La trippa
La trippa è stato un ingrediente importante nella cultura contadina, l’alimento per chi, non potendo nutrirsi della costosa carne, riusciva così a rimediare pietanze nutrienti e gustose.Oggi il consumo di trippa può trovare probabilmente motivazioni addirittura maggiori, perché è un alimento ricco di proteine, circa quanto la carne, e contemporaneamente povero di grassi, scendendo ad un decimo o meno.
In macelleria ovviamente la cultura popolare locale ha dato disparati nomi ed utilizzi degli stessi: in Piemonte l’esofago viene chiamato erbera e cucinato dopo essere stato rivoltato su se stesso, lasciando che la superficie interna dove passa il bolo di erba masticata diventasse la superficie di un tubo simile ad un insaccato da affettare. Il rumine è quantitativamente la parte più rilevante e viene chiamato larga o mantello. Attaccato al rumine resta il reticolo, che per la particolare forma viene chiamato il nido d’ape, o cuffia. A forma di palla e pieno di strati simili a fogli è invece l’omaso, che quindi viene ribattezzato fogliolo, centopelli, millefogli o bibbia.Si conclude con l’abomaso ed il duodeno, le parti più controverse, perché a seconda della tradizione locale sono considerate la parte più nobile (illampredotto toscano) o una parte del tutto snobbata. Il lampredotto è conosciuto come quaglietto o indicato come stomaco, facendone una funzione simile terminando la parte digerente chiamata trippa e collegandosi al pacco intestinale.Tutte queste parti hanno gusto e utilizzo simile, ma pure caratteristiche differenti. Resta ad ogni palato, e alla fantasia di cuochi e cuoche, l’imbarazzo della scelta.
INGREDIENTI PER 6 persone
1 Kg. e ½ di trippa
½ Kg. di pomodori maturi
1 cipolla
1 carota
1 gambo di sedano
parmigiano
olio extravergine d’oliva
sale e pepe
Preparate un battuto con la cipolla, la carota e il sedano e fatelo rosolare nell’olio a fuoco lento. Aggiungete la trippa lessata tagliata a striscioline e lasciatela insaporire per qualche minuto (almeno a Firenze, la trippa si trova in commercio già lessata. Se invece disponete solo di trippa cruda il procedimento di cottura diventa un po’ più lungo e complicato perché la trippa va prima lavata bene e lessata). Dopo qualche minuto si possono aggiungere i pomodori privati della pelle e tagliati a pezzetti (o i pelati). Salate, pepate e lasciate cuocere a fuoco lento finché il tutto non sia ben amalgamato e il sughetto sia ben ritirato. A questo punto si può togliere dal fuoco e aggiungere, come tocco finale, qualche cucchiaio di parmigiano grattugiato. La trippa è pronta per essere servita.
Categorie:"Viaggio tra i sapori della Toscana" By Giorgio Trovato
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